Sono state rese pubbliche le nomination al XX Piolets d’Or, l’”Oscar” dell’alpinismo. I possibili vincitori, tra cui il compianto Bjorn-Eivind Aartun, morto solo pochi giorni fa, hanno compiuto le loro imprese tra la Patagonia e le altissime vette dei massici himalaiani e dell’Asia centrale. Un’assenza, a mio parere, importante è il progetto, pienamente riuscito, di Hervé Barmasse: “Exploring the Alps” (scalate tre vette simbolo delle Alpi: Cervino, Mt Bianco e Mt Rosa attraverso nuove vie; sfida difficile dato erano considerate montagne scalate in tutti i loro angoli).
Non voglio dare giudizi di merito alle scelte, sono state tutte ascensioni difficili da ammirare e applaudire, ma mi chiedevo: le Alpi hanno ancora un valore alpinistico o sono ormai viste solo come una palestra? Se la risposta cade sulla seconda possibilità allora ogni impresa compiuta sulla catena europea verrà declassata come un esercizio medio – facile. Questo scenario non lo ritengo corretto, vorrei che le persone si emozionassero ancora leggendo di ascensioni alpine e non solo per quelle extra europee. Ora non conosco i meccanismi di scelta delle imprese che concorrono al Piolets d’Or, ma penso che la giuria dovrebbe ricordarsi che nel nome stesso dell’Alpinismo si trovano le Alpi e che il mondo non si ferma solo all’Himalaya.
Per saperne di più visitate il sito: http://www.pioletsdor.com/